L'ipogeo denominato dell'Oplita per il soggetto figurato rilevato al suo interno, è ubicato a 200 metri dalla Stazione in prossimità del Regio Tratturo. La struttura si presenta interamente scavata nel banco di tufo, particolarità costruttiva che differenzia gli ipogei canosini dalle analoghe manifestazioni dell'area daunia costruite, invece, con blocchi regolari di pietra. Un ampio dromos formato da nove scalini conduce nel vestibolo scoperto, evidentemente funzionale allo svolgimento di pratiche connesse con il rito funerario, con cui è da correlare il ritrovamento di un deposito vascolare al suo interno. Il vano sepolcrale, realizzato ad una quota inferiore rispetto al piano del vestibolo con cui è collegato mediante tre scalini, presenta lungo le pareti dei fori che conservano all'interno resti di fusti di chiodi di ferro, destinati a sorreggere forse offerte funerarie e ghirlande. Ma l'elemento più interessante dell'intera struttura è rappresentato dalla decorazione figurata che adorna la parete di fondo. All'interno di un pannello rettangolare è scolpita a bassorilievo una scena raffigurante un guerriero in armamento oplitico che precede un cavaliere. Alle spalle del cavaliere vi sono delle iscrizioni in lettere greche.
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